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"Favola di Palermo": in mostra le tavole originali

13 Ottobre 2017 - 11:42

"Favola di Palermo": in mostra le tavole originali

Nell’ambito della sedicesima Rassegna Letteraria, l'assessorato alla Cultura del Comune di Vigevano -  in collaborazione con gli editori e Wow Spazio Fumetto, il Museo del Fumetto dell’Illustrazione e dell’Immagine Animata di Milano - inaugura oggi (venerdì 13 ottobre) alle 19 presso la Sala Conferenze dell'Archivio Storico "Favola di Palermo - La storia di Paolo e Rita", una mostra di tavole a fumetti originali del romanzo grafico realizzato dall’artista palermitano Silvestro Nicolaci.

La vicenda è nota a tutti: il 19 luglio 1992 una bomba cancellò dalla storia uno degli uomini simbolo della guerra alla barbarie mafiosa, in Sicilia e in Italia. Il suo nome era Paolo Borsellino. Tra le vittime, anche la giovane collaboratrice di giustizia Rita Atria, che perse la vita suicidandosi a diciassette anni, una settimana dopo la scomparsa del magistrato nel quale aveva riposto la sua fiducia dopo aver spezzato i vincoli dell’omertà mafiosa.

LA MOSTRA permette di scoprire, attraverso una favola, appunto, la storia di amicizia e la battaglia antimafia di Paolo e Rita. Ma non solo: grazie ai documenti messi a disposizione dell’autore si potrà capire come nasce una romanzo grafico.
In mostra sono, infatti, esposti bozzetti, la sceneggiatura originale, le tavole definitive e molti altri materiali inediti. La mostra è arricchita da una serie di proiezioni come per esempio il video del booktrailer realizzato per l’occasione dalla casa di produzione La Tenda Rossa, interviste e ricordi di Borsellino e Rita Atria, una testimonianza di Silvestro Nicolaci e il video realizzato dalla DIA per celebrare i suoi 25 anni di vita.

IL LIBRO - Come ha sottolineato Fabio Tricoli nella sua prefazione al volume: “l’antropologo russo Vladimir Propp ha studiato a lungo la fiaba, un genere cui la favola aggiunge una forte dose di realismo, arrivando a scoprire che tutte le storie hanno strutture simili, propongono azioni e funzioni ben precise, costanti, e il Bene e il Male si contrappongono senza quei grigi confusi e spesso incomprensibili che evoca la cronaca. Ecco allora che anche nella favola di Palermo troviamo l’Eroe e l’Antagonista (Paolo Borsellino da una parte e la Strega Mafia dall’altra); l’Aiutante magico, Rita, che accompagna l’Eroe nella sua impresa; l’Oggetto magico (la pozione che prima instilla ignoranza, omertà, violenza, infine restituisce coraggio), il Salvataggio e la Trasfigurazione dell’Eroe, la Punizione dell’Antagonista “cattivo”. “D’altra parte - continua Tricoli  - ci voleva tutta la magia di una favola a lieto fineper cancellare l’orrore della strage di Via d’Amelio, il lutto collettivo per quella morte annunciata, le lacrime disperate per la drammatica fine di Rita Atria, la collaboratrice di giustizia diciassettenne che si tolse la vita una settimana dopo la morte di quel giudice diventato per lei come un padre. Ci volevano tutta la leggerezza di un fumetto, e gli occhi innocenti di una bambina, per disegnare con toccante realismo e sano moralismo la più bella metafora del 19 luglio 1992, tramandata ormai di generazione in generazione: quella montagna di tritolo non ha spezzato la vita del giudice più amato dagli italiani, ma lo ha reso immortale; la barbarie mafiosa quel giorno non ha ucciso le speranze dei Siciliani onesti, semmai le ha risvegliate. "Ma il vero miracolo di Silvestro Nicolaci è un altro - aggiunge Tricoli - In una Sicilia dove non si può parlare di Cosa Nostra senza perdersi nella palude della zona grigia, quella dove spesso non si capisce dove finisca la Mafia e cominci l’Antimafia, abbonda di sfumature e disconosce i contorni, quella che racconta a mezza bocca di trame occulte e servizi deviati, servitori infedeli e doppiogiochisti, in quella terra smarrita che ama i sofismi e ha paura dei ponti la favola di Palermo permette invece di distinguere, con meravigliosa semplicità, il bianco dal nero, il Bene dal Male”. Chi ha conosciuto ed amato Paolo Borsellino resta meravigliato dalla capacità di Nicolaci di raccontarne l’umanità e il coraggio che lo contraddistinguevano, il realismo e la precisione con cui la matita ne restituisce atteggiamenti e financo lineamenti fisici, espressioni, posture.


La mostra resterà aperta dal 13 al 22 ottobre presso la sala Conferenze dell’Archivio Storico in via Merula 40 a Vigevano. Orari: lunedì e giovedì 10-12/15-18; martedì, mercoledì, venerdì 10-12; sabato e domenica 10-12/15-18.

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