Cerca

"Vetri Rotti": il testo di Arthur Miller in scena al Fraschini

"Vetri Rotti" (Broken glass) è stato pubblicato la prima volta nel 1994. L’autore, il commediografo e drammaturgo statunitense di origine ebraica Arthur Miller affronta il tema dell’Olocausto, e lo fa ritornando con la mente agli anni ’30, all’ambiente u

26 Gennaio 2018 - 10:08

"Vetri Rotti": il testo di Arthur Miller in scena al Fraschini

La vicenda si svolge nel 1938. La salute di Sylvia Gellburg , ebrea americana, comincia a vacillare fino a spezzarsi causa di una “scatenante” ferale notizia: a Berlino sta crescendo l’onda d’odio nei confronti degli ebrei, tracciata dalla furia antisemita nazista. Il culmine è la distruzione delle vetrine dei negozi di proprietà degli ebrei. Sarà la cosiddetta “Notte dei Cristalli” (Kristallnacht) del 9 novembre 1938, quando migliaia di attività, abitazioni, sinagoghe furono frantumate dalle SS. Ci furono morti e feriti, migliaia di internati nei campi di concentramento. Questa azione violenta segnò l’inizio di gravi provvedimenti, tra i quali i decreti antiebraici in ambito economico, l’espulsione degli studenti ebrei da tutte le scuole.
Questi accadimenti colpiscono a tal punto Sylvia da farla rimanere paralizzata alle gambe. La malattia, agli occhi degli altri, sembra inspiegabile. Accanto a lei ci sono due uomini, che tentano in ogni modo di curarla. Il marito, Phillip, che cerca di stemperare la tensione psicologica minimizzando l’accaduto; il medico curante, Herry Hyman, che invece si fa in quattro per infonderle una spinta per reagire. Sylvia è una bella casalinga, amata e protetta, che di fronte a questa notizia di violenza non riesce a farsene una ragione, è letteralmente ossessionata dall’immagine degli anziani costretti a pulire i marciapiedi mentre intorno a loro la gente resta indifferente, o meglio, si fa beffa dell’accaduto. La protagonista percepisce, come una premonizione, che qualcosa di molto grave sta per accadere. Ma intanto attorno a lei regna l’indifferenza.

Il testo inizialmente è stato messo in scena in Italia  nel 1995 da un ensemble di artisti del calibro di Valeria Morriconi, Roberto Herlitzka e Stefano Santospago per la regia di Mario Missiroli.
Oggi la protagonista è una intensa Elena Sofia Ricci. Al suo fianco GianMarco Tognazzi e Maurizio Donadoni. La regia è di Armando Pugliese.

In scena al Teatro Fraschini dal 2 al 4 febbraio. Biglietti: da 30 euro a 8 euro.
Orari di apertura di biglietteria: dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 19 (da lunedì a sabato). Telefono: 0382.371214. On line: www.teatrofraschini.org

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su L'informatore

Caratteri rimanenti: 400