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Una parentesi di cielo

26 Marzo 2018 - 18:13

Una parentesi di cielo

Quaranta giorni di lavoro per un nuovo allestimento e una scenografia paraliturgica in grado, ancora una volta, di stupire. Il diacono Alberto Ascani racconta l’allestimento del Monte Calvario presso la chiesa di San Giorgio, a Cassolnovo, creato dai membri dell’associazione Callerio e visitabile da martedì 27 marzo fino a venerdì 30 dalle 9 alle 19, oltre che nella notte del Giovedì santo per la veglia getsemanica. L’intera navata della chiesa è stata trasformata in un percorso sacro, grazie a un allestimento figurativo e a invenzioni sceniche di altissimo livello. Nonostante le scarse risorse economiche, sono bastate la fantasia vulcanica e la manualità dei volontari della Callerio per ottenere il risultato sperato.
«Il tema di quest’anno – anticipa il diacono – sarà quello di Gesù trasfigurato sul monte Tabor. I fondali densi di frammenti pittorici michelangioleschi conducono ad un percorso dell’anima, dove l’apocalittica conduzione degli spazi ci porta per mano attraverso un onirico viaggio all’interno della coscienza». Anche l’acqua sarà un elemento fondamentale, visibile e udibile. Sgorgherà da una sorgente posta all’imbocco di un ipotetico percorso di purificazione rappresentato da una roccia, che poi digrada verso un crinale. «La Croce di Cristo – prosegue Ascani – è posta al centro d’una altura che introduce al giardino della trasfigurazione, rappresentato dalla pala di Raffaello Sanzio, un’icona trinitaria parlante dove la carne di Cristo, crocifisso, custodito dalla presenza della Madre Maria trafitta dai suoi dolori e da Giovanni, testimone attonito, vuole farsi Chiesa. La Chiesa che Gesù dal suo patibolo ha voluto, con quel gesto d’amore culminato nell’affidamento della Madre al figlio e del figlio alla Madre». Non manca nemmeno un riferimento sacro agli abitanti di Cassolnovo che non ci sono più su un altare ridondante di fiori. «Un giardino fatto di semi – conclude il diacono Ascani – che rappresentano i cassolesi scomparsi lungo i secoli che, disfacendosi, hanno prodotto molto frutto. Nulla nella vita è stato fatto invano». Visitare il Monte Calvario è anche questo: immergersi in una parentesi di cielo a misura di cuore, per tutti e per ciascuno e sentirsi interpellati nel profondo per vivere meglio la Pasqua del Signore, la nostra Pasqua.

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