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Enogastronomia: «sana e locale»

23 Novembre 2018 - 12:41

Enogastronomia: «sana e locale»

ABBIATEGRASSO - «Già nel 2000 abbiamo anticipato quella che poi è diventata una consuetudine: dare spazio alla cucina, ai prodotti di qualità, al buon vivere e oggi andiamo giustamente orgogliosi di questa manifestazione ». Non era Cesare Nai il primo cittadino di Abbiategrasso quando il Comune si dimostrò così lungimirante da lanciare una proposta che allora pareva quasi velleitaria, ma che in effetti poi venne seguita con infinite varianti su tutto il territorio italiano. A 19 anni di distanza il sindaco Nai, presentando l’edizione che va in scena da venerdì 23  novembre per tutto il fine settimana, ha però il merito di aprire un Abbiategusto che si sforza di tornare alla tradizione e alla scienza della cucina, con un occhio particolare alla sostenibilità, ma soprattutto con la volontà di allargare sempre di più i confini della kermesse, attivando scambi con il territorio circostante.
“Abbiategusto” si apre quest’anno sotto il segno della sostenibilità alimentare, il che significa che alla manifestazione parteciperanno soprattutto realtà che producono cibo sano e con un basso impatto ambientale, che pongono attenzione alla biodiversità in un’ottica di consumo il più possibile locale ed equo. Quest’anno ci si ispira all’arte e alla figura storica di Pellegrino Artusi che ebbe il pregio con il suo testo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” di riunire in modo organico circa 800 ricette di tutta Italia e dunque di unificare la nazione dal punto di vista del cibo.

Sede di “Abbiategusto”, come in passato, sarà il Borgo del Gusto realizzato al quartiere fiera di via Ticino, articolato in diverse piazze, che per la prima volta dedica un corner al pesce fresco e cotto (al neonato padiglione Lido Mare). È qui che sabato si terrà anche lo show cooking dei ragazzi dell’istituto alberghiero Ballerini di Seregno, i quali partecipano al concorso sul tema del riso (in preparazione c’è infatti la ricetta del riso alla monzese).
Riso dunque come alimento protagonista della rassegna che abbraccia così anche tutto il territorio lomellino e che si traduce in una competizione gastronomica tra ristoratori (esito del concorso e premiazione lunedì 26 in Castello). L’aspetto sostenibile di questa 19esima edizione è enfatizzato dalla presenza nella nuova location di Villa Umberto (a cento metri dalla stazione ferroviaria) dell’Orto Goloso, un mercato che riunisce 12 produttori dai quali si potrà acquistare fino a lunedì. Sempre a Villa Umberto si terranno alcune cene, una di queste vegana.
Da sempre “Abbiategusto” si sviluppa su diversi fronti e in tutta la città: sono oltre 50 gli esercizi che propongo degustazioni, assaggi, aperitivi, merende. A questi vanno aggiunti i quattro ristoranti che sabato offrono ospitalità ai partecipanti alla “Camminata del gusto”, iniziativa organizzata dal giornale Libertà, con la Pro Loco, che si affianca agli incontri sul benessere “Cibus: alimentazione e movimento” che si tengono all’Istituto Golgi; l’ultimo ha luogo proprio sabato. Collaborano ad Abbiategusto anche IULM Food Academy e l’associazione I Narratori del Gusto.

Tutte le informazioni al sito: www.abbiategusto.it

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