il festival
24 Settembre 2019 - 12:57
Nando Pagnoncelli
Trasformazioni, un termine che ricorre spessissimo sia nella presentazione degli eventi sia nei significati concettuali di fondo. Non potrebbe essere altrimenti: un festival che tramite dieci giorni di appuntamenti analizza la città che muta, che si evolve, che è costretta ad adeguarsi ai tempi senza perdere identità. Che si trasforma. «Cambiare, si deve o si vuole?», come recita il titolo della terza edizione.
Si comincia venerdì 27 settembre con un ospite notissimo, quel Nando Pagnoncelli sondaggista più autorevole della Penisola. Alle 21 presso l’Auditorium San Dionigi verrà intervistato dal giornalista Alessandro Galimberti. «Chi meglio di Pagnoncelli – riflette Michele Linsalata, presidente di ReteCultura che organizza insieme a Regione Lombardia e Fondazione Piacenza e Vigevano – può leggere le trasformazioni di una nazione, anche grazie all’ultimo saggio “La Penisola che non c’è?”». Gli eventi, numerosissimi, sono divisi in sette tematiche. Società, approfondimenti, città, arte e cultura, autori del cambiamento, mostre e spettacoli oltre a un appuntamento dedicato ai più piccoli, il laboratorio di domenica 29 alle 10 presso L’Antina di via Simone Del Pozzo a tema “riciclo”. L’elenco di eventi è fittissimo. Soltanto sabato 28 settembre saranno sette,
dislocati tra varie location del centro. Il festival si concluderà domenica 6 ottobre alle 11. Ferruccio de Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera, sempre all’Auditorium chiacchiererà col giornalista Claudio Malvicini riguardo a “Ci salveremo”, il nuovo saggio che si interroga sul futuro dell’Italia. Un Paese, non a caso, “in trasformazione”. «Segnalo anche con piacere – prosegue Linsalata – in Strada sotterranea tre mostre fotografiche inerenti al Travelling Festival 2019. Saranno dal 28 settembre al 20 ottobre. Scatti di forte impatto sociale, attuali, ad opera di professionisti da tutto il mondo».
E se lo scorso anno come “città-esempio” fu scelta Matera, quest’anno si punta su Parma e Arona. La prima sarà Capitale italiana della cultura 2020, la seconda è un ottimo esempio di “trasformazione” riuscita. Se ne parlerà rispettivamente il 5 ottobre e il 28 settembre al ridotto del teatro Cagnoni con esponenti politici e rappresentanti di categoria dei due luoghi e giornalisti. «Bisogna pensare a come sarà la città tra dieci anni – ha aggiunto Renato Scarano di Ascom, uno dei partner – e avere una visione completa e consapevole del futuro. Vigevano è cambiata, cambia e cambierà sempre. Questi incontri ci aiutano a comprendere queste dinamiche e a saperle leggere con una buona visione d’insieme ». Eventi organizzati per la città da tutta la città: sono 27 in totale le associazioni che in qualche modo hanno contribuito alla realizzazione di questa terza edizione del Festival delle Trasformazioni.
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