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ieri sera al cagnoni
16 Novembre 2019 - 11:15
Non una biografia ma un viaggio delicato, ironico ed istruttivo. Una narrazione intima con un sorprendente sottofondo musicale che diventa una colonna sonora collettiva. Beppe Severgnini, una delle più famose penne italiane, ieri sera (venerdì 15 novembre 2019) ha portato sul palco del teatro Cagnoni di Vigevano il suo “Diario sentimentale di un giornalista”.
“Incoscienza coscienziosa”, “fatica utile”, “adattamento felice”, “meno è meglio” sono solo alcune delle sette lezioni che ci ha regalato ieri sera Beppe Severgnini. Salito sul palco del Teatro Cagnoni, il giornalista scrittore, come incipit del suo spettacolo, ha voluto dedicare un pensiero a Venezia. «Dieci anni fa, e dico dieci - ha sottolineato Severgnini - mi hanno portato in barca all’inaugurazione del Mose. Cerimonia in pompa magna, champagne, fasce istituzionali... ma oggi, beh, sappiamo tutti quello che sta succedendo». Da Venezia a Crema, dove nel 1979 ha scritto il suo primo articolo, spostandoci poi a Milano, nel giornale del grande Indro Montanelli e da lì via, in giro per il mondo a fare il corrispondente. Immancabile il paragone tra Vigevano, Crema e Ivrea: tre città di provincia che sognano di diventare capoluogo ma che sono costrette a consolarsi, sbofonchiando sotto i baffi “che tanto siamo più belle noi”».
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