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il festival
19 Gennaio 2020 - 10:40
Perché Sanremo è Sanremo, come dice lo slogan del Festival, ma forse lo sarebbe un po’ meno senza le opere di
Marco Lodola. Anche nella settantesima edizione della kermesse canora, al via il 4 febbraio, non può mancare lo zampino dell’artista dornese al teatro Ariston.
Come al solito trionfano le luci. Un Domenico Modugno a braccia aperte accoglie gli spettatori nel foyer del teatro, mentre sulla facciata le cifre “7” e “0” in forma antropomorfa lampeggiano ad intermittenza. «Le immagini si spengono e si accendono - aggiunge Lodola - esattamente come il Festival di Sanremo, che illumina la città per una settimana all’anno e “riposa” tutto il resto del tempo. Modugno per me è il re dei re, non poteva che essere lui a dare il benvenuto ai visitatori. Con quelle braccia spalancate sembra che stia davvero... volando, come il suo brano più celebre che ha venduto più di tutti».
Il vincitore tra i 24 cantanti in gara sarà annunciato dal presentatore Amadeus nella serata di sabato 8 febbraio. Lodola ha già i suoi favoriti. «Sicuramente tifo per la mia amica Rita Pavone - conclude - mentre tra i giovani non ho dubbi, scelgo Leo Gassman».
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