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al museo del tesoro del duomo
18 Settembre 2020 - 10:15
La “Via Crucis”, dieci tavole monumentali realizzate dal pittore di Ottobiano Giuseppe Papetti, accompagnata da un concerto di musica barocca come inaugurazione. Si ripresenta così al pubblico il Museo del Tesoro del Duomo di piazza Sant’Ambrogio a Vigevano.
Il concerto si terrà domenica 20 settembre alle 16 poco lontano, presso il chiostro del seminario vescovile. Le voci e
la musica dell’Accademia dell’Annunciata di Abbiategrasso eseguiranno i brani più suggestivi dell’epoca sei-settecentescentesca inerenti la morte di Cristo. Sotto la direzione di Riccardo Doni - clavicembalista e organista - l’orchestra ha affrontato un vasto repertorio dal barocco di Bach, Händel e Vivaldi fino al classicismo di Mozart e del primo Beethoven, con una particolare attenzione alla riscoperta di autori italiani raramente inclusi nei programmi di concerto, tra i quali Francesco Durante, Felice Dall’Abaco, Felice Giardini.
«La protagonista del concerto - spiegano dal Museo del Tesoro - sarà il soprano Carlotta Colombo, laureata in canto lirico con lode e menzione ad honorem, che attualmente approfondisce il repertorio barocco con Roberto Balconi e collabora con importanti gruppi del panorama musicale italiano. Con lei altri sette musicisti, Doni compreso. Il concerto sarà inoltre occasione per ringraziare monsignor Luigi Cacciabue, che lascia la direzione del museo a monsignor Roberto Redaelli, il suo successore».
Lo spettacolo è a ingresso libero, senza prenotazione. Il repertorio comprende “Sinfonia”, “Voglio piangere” e “Per il mar del pianto” di Antonio Caldara, “Concerto in sol minore 157” di Antonio Vivaldi, “Vidit suum” di Giovanni Battista Pergolesi, “Ho un non so che nel cor” di Georg Friedrich Händel e “In furore iustissime irae rv 626” di Antonio Vivaldi.
Dopo il concerto ecco l’apertura della mostra. La durata è a tempo indeterminato. Non è ancora stata stabilita la data di chiusura. La “Via Crucis” di Giuseppe Papetti è composta dalle dieci tavole monumentali finora realizzate dall’artista, tutte alte
un metro e 80. L’opera, nel suo insieme, pone al centro della rappresentazione il tema dell’Ecce Homo, il figlio dell’uomo, esempio perfetto di umanità. La scelta tecnica del “non finito” esprime la visione non convenzionale dell’artista. Papetti è stato tra i primi artisti in Italia a rivitalizzare l’antica tecnica pittorica post-bizantina.
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