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La comunicazione

"Raperonzolo" al Cagnoni rinviato ancora: non domani, ma domenica 12 febbraio

Ecco le modalità per ottenere il rimborso, e tutte le informazioni utili

Davide Maniaci

Email:

dade.x@hotmail.it

28 Gennaio 2023 - 19:24

"Raperonzolo" al Cagnoni rinviato ancora: non domani, ma domenica 12 febbraio

Un altro rinvio. Era inizialmente in calendario l’11 dicembre 2022, poi annullato causa Covid di un attore in scena. Adesso è "colpa" di una «indisposizione da parte di un'attrice». Così “Raperonzolo - Il canto del crescere" previsto per domani (domenica 29 gennaio) alle 16 al teatro Cagnoni di Vigevano, slitta ancora. Sarà riprogrammato per domenica 12 febbraio alle 16. Chi avesse già acquistato il biglietto e volesse il rimborso, per impossibilità di recarsi al Cagnoni tra due settimane, può chiedere il rimborso. Basta recarsi in biglietteria entro il 12 febbraio coi biglietti in mano, compilare un modulo e aspettare il bonifico della cifra intera. I biglietti, anche per la data nuova del 12, si comprano sul sito www.vivaticket.com o alla biglietteria del teatro due ore prima dello spettacolo (ingresso: 5 euro).

LA TRAMA

La fiaba narrata di una bambina che si troverà a vivere in due “famiglie”, sempre sognando di uscire e attraversare il bosco che, segreto e misterioso, circonda entrambe le sue case. La produzione del Teatro del Buratto è uno spettacolo recitato col linguaggio del teatro attoriale, ed è adatto a bambini dai 5 ai 10 anni. Protagonisti sono madri, padri, matrigne e principi, ma soprattutto, una bambina che vuole affrontare il bosco - fatto di paure e desideri - per poter infine crescere. L’infanzia è un momento unico e determinante, un libro prezioso in cui tutte le esperienze lasciano segni indelebili, che daranno vita al romanzo della nostra esistenza. Un libro al quale guardiamo semre, anche da adulti. «Ho attraversato il bosco e… ce l’ho fatta! Anche se mi si sono impigliati i capelli tra i rami, anche se le ombre mi hanno sfiorato, il sole mi ha indicato la via, mi sono venuti gli occhi grandi e ho scoperto la strada giusta. Nel bosco le foglie mi sussurrano ancora la storia di Ravanellina, che è arrivata proprio fino a qua, ma molto tempo fa. C’era una volta una bambina che si chiamava Ravanellina. No, in realtà Ravanellina non c’era ancora, ma c’erano un uomo e una donna che desideravano tanto, ma proprio tanto, avere una bambina». Così inizia la fiaba di Raperonzolo, o Ravanellina.

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