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la mostra

Wes Anderson – Asteroid City: Exhibition

Dal 23 settembre 2023 al 7 gennaio 2024 alla Fondazione Prada Milano

Annalisa Vella

Email:

annalisa@ievve.com

03 Ottobre 2023 - 23:53

Se siete tra quelli già andati al cinema a vedere Asteroid City, il nuovo film del regista statunitense Wes Anderson  ambientanto nel deserto - dove tutto è plasticamente immobile seppur in continuo movimento, quasi come in un cartone in stop-motion - ma anche se al cinema non ci siete ancora andati, ma lo farete presto, non perdetevi la mostra “Wes Anderson – Asteroid City: Exhibition” a Milano dal 23 settembre 2023 al 7 gennaio 2024 alla Fondazione Prada Milano realizzata in collaborazione con Universal Pictures International Italy.

Ospitato nella galleria Nord di Fondazione Prada, il progetto include una selezione di scenografie originali, oggetti di scena, modellini, costumi e grafiche presenti nel film presentato all’ultima edizione del Festival di Cannes. Le installazioni immersive trasportano il pubblico nell’universo creativo dell’undicesima pellicola di Wes Anderson.

Asteroid City è ambientato nel 1955 in un’immaginaria città americana nel deserto conosciuta per il cratere di un meteorite e il suo osservatorio astronomico. Il film racconta di un convegno di giovani astronomi e cadetti spaziali, che riunisce studenti e genitori di tutto il paese, sconvolto da misteriosi eventi che cambieranno il mondo.

Wes Anderson
“Wes Anderson – Asteroid City: Exhibition”
Fondazione Prada, Milan
Photo: T-space
Courtesy: Fondazione Prada

A distanza di due anni da The French Dispatch (2021), Wes Anderson torna sul grande schermo con un film che combina la fantascienza con lo spirito di Broadway e racchiude i tratti caratteristici che hanno consolidato la fama internazionale dell’autore americano. Il film di straordinaria forza plastica e grande ricercatezza compositiva si avvale di un cast corale di attori internazionali come Jason Schwartzman, Scarlett Johansson, Tom Hanks, Jeffrey Wright, Tilda Swinton, Bryan Cranston, Edward Norton, Adrien Brody, Liev Schreiber e Hope Davis. Asteroid City evoca con ironia paure collettive (la bomba atomica) e individuali (la solitudine) e costituisce un ulteriore sviluppo dell’originale e raffinata poetica del regista americano.

Wes Anderson
“Wes Anderson – Asteroid City: Exhibition”
Fondazione Prada, Milan
Photo: T-space
Courtesy: Fondazione Prada

Come afferma Wes Anderson: “Il mio personale desiderio sarebbe quello di trasferire tutte le scenografie e i costumi che abbiamo realizzato per ogni mio film negli spazi di Fondazione Prada per un tempo indefinito, per sempre (se riescono a trovarci un po’ di spazio!). Rem Koolhaas ha progettato uno dei miei cinema preferiti al mondo, la sala che si trova proprio al centro della Fondazione”.

Wes Anderson sul set del film Asteroid City

Credit: Courtesy of Roger Do Minh/Pop. 87 Productions/Focus Features

Asteroid City può essere considerato un’originale combinazione tra un Western e un film di fantascienza che attraversa i sentimenti del dolore e della perdita. La luminosità abbagliante della sua cinematografia contrasta con l’atmosfera misteriosa e più buia della mostra, permettendo al pubblico di soffermarsi con maggiore concentrazione su alcuni dei temi profondi del film. La mostra trasporta i paesaggi e gli altri ambienti di finzione in uno spazio reale e tangibile. Il progetto espositivo è concepito come un viaggio a ritroso nel quale le scenografie e i diversi elementi decorativi, ideati e realizzati per una produzione cinematografica, riacquistano la loro materialità confrontandosi con la presenza fisica dei visitatori che prendono il posto degli attori e della troupe.

Asteroid City è stato girato in Spagna, nella periferia di Chinchón, un piccolo centro nella Comunità di Madrid. Le scenografie sono state progettate da Adam Stockhausen, un collaboratore di lunga data di Anderson e vincitore di un Oscar® per The Grand Budapest Hotel (2014). Anderson e Stockhausen si sono ispirati per la resa visiva del paesaggio e degli spazi urbani a Giorno maledetto (Bad Day at Black Rock), il film del 1955 con Spencer Tracy diretto da John Sturges. Altri riferimenti chiave sono i film L’asso nella manica (Ace in the Hole, 1951) e Baciami, stupido (Kiss Me, Stupid, 1964) di Billy Wilder e il classico Accadde una notte (It Happened One Night, 1934) di Frank Capra. Gli edifici, i loro interni e tutti gli elementi del paesaggio – comprese le montagne, i massi e le rocce – che gli spettatori vedono sullo schermo, sono stati realizzati in grandi dimensioni e disposti in modo da dare agli attori e alla troupe la sensazione di vivere in una cittadina reale e perfettamente funzionante.

Nella galleria Nord di Fondazione Prada una selezione di elementi scenici è disposta in installazioni indipendenti, ognuna delle quali fa riferimento a una scena chiave del film, con una successione che segue quasi fedelmente la trama. Ogni sezione della mostra è associata alla traccia audio della scena di riferimento. Il percorso espositivo offre ai visitatori l’opportunità di creare una narrazione autonoma, muovendosi liberamente tra le varie sequenze della mostra e del film.
Le scenografie e gli oggetti originali in mostra comprendono: il modellino del treno merci che attraversa il deserto, stravaganti distributori automatici color pastello con snack, sigarette, bibite e munizioni per la popolazione di Asteroid City, una cabina telefonica, cartelloni pubblicitari, bandiere, segnali stradali, grafiche e molti costumi, accessori e altri oggetti collegati ai personaggi del film, come libri, quaderni scritti a mano, strumenti musicali. Questi oggetti sono disposti insieme a elementi di scena per ricreare le sequenze del film. Sono inoltre presenti i pupazzi di Roadrunner e dell’Alieno concepiti da Andy Gent che ha collaborato con Anderson per L’isola dei cani (Isle of Dogs, 2018) e Fantastic Mr Fox (2009).

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