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La 42esima edizione
07 Ottobre 2023 - 14:38
La 42esima edizione del Palio delle Contrade di Vigevano sta per entrare nel vivo. L’iniziativa, nata nel 1981 per onorare il Beato Matteo Carreri – patrono della città – è ormai uno degli appuntamenti più attesi dell’anno, crescendo di edizione in edizione. Oggi sono ormai oltre 400 i figuranti che partecipano alla festa, con rievocazioni e intrattenimenti a cura dei gruppi storici Armeria Ducale e Musici ed Alfieri dell’Onda Sforzesca. «Accanto ai personaggi del Corteo Ducale – spiegano gli organizzatori del Palio, l'associazione Sforzinda in collaborazione con il Comune –, raffiguranti le antiche famiglie nobili del borgo vigevanese (recuperate attraverso una fedele ricerca storica), oggi si possono ammirare i popolani, riuniti nelle differenti corporazioni, che animano il borgo medioevale ricreato nel cortile del Castello Sforzesco».
Si parte sabato pomeriggio, dalle ore 16, e si prosegue fino a tarda sera con spettacoli e attività che vedranno il coinvolgimento di diverse realtà del territorio – come Dadi Ducali, Maestri Cantori, Astrolabio, Quattro Passi nella Storia – e visite guidate del Castello Sforzesca a cura di Vigevano Promotions; sabato pomeriggio gli eventi saranno ad accesso gratuito.
La contrada San Crispino e Crispiniano ha vinto la 41° edizione del Palio delle Contrade di Vigevano (foto di Jose Lattari)
Le dodici contrade si sfideranno domenica pomeriggio nel cortile del Castello. Per accedere sarà necessario acquistare un biglietto (2 euro per i residenti nel Comune di Vigevano, 5 euro per i non residenti e 7 euro per tutti coloro che vorranno accedere a un posto a sedere all’interno del campo da gioco, per assistere in prima linea alle gare e alle esibizioni). La contrada da battere è quella dei santi Crispino e Crispiniano, che si è aggiudicata le ultime due edizioni del palio.
IL CENCIO DELL'ARTISTA LISA SCARELLA
È Lisa Scarella, studentessa dell’Accademia di Brera, l'artista che ha realizzato il nuovo cencio. «Ho pensato di proporre una versione del Beato Matteo rappresentato più come uomo che come beato – ha raccontata l'artista – Ho inserito la figura nel moderno cortile del castello, intento a studiare per uno dei suoi sermoni, secondo il carisma dell’ordine del Domenicani di cui lui faceva parte. Mi piace pensare che il suo spirito sia ancora presente, mantenendo la promessa da lui fatta di vegliare sempre su Vigevano. Ho quindi voluto rappresentare una scena quotidiana che nel suo essere così bucolica si prende la libertà di esplorare la dimensione umana del protettore della nostra città, esaltandone l’attualità. Il dipinto è realizzato con olio su tela per permettere un risultato finale più lucido e duraturo».
IL PROGRAMMA
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