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"La storia di Carlo e Luigia": una storia d'amore, un testo epico

Mimmo Sorrentino dal volume "Dialogando con la città" ha tratto la storia di due giovani, vista all’interno delle vicende storiche che vanno dal loro primo incontro nel 1923 alla scomparsa di Carlo nel 1969

Annalisa Vella

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annalisa@ievve.com

28 Maggio 2025 - 17:05

Domenica 25 maggio 2025 alla strada sotterranea del Castello di Vigevano abbiamo chiuso i battenti al pubblico (la mostra è poi continuata sino a mercoledì 28 per le scuole) con due straordinari momenti carichi di pathos. Perché hanno ricordato colui che ha permesso di iniziare e percorrere questo straordinario viaggio: Carlo Natale, il fondatore dell’Informatore vigevanese. Lo abbiamo fatto il 25 maggio. Non una data a caso, visto che il primo numero del nostro giornale usciva dalla tipografia il 25 maggio del 1945.
Il primo, alle 17, era un estratto-lettura dello spettacolo “LA STORIA DI CARLO E LUIGIA”, portato in scena nel 2005 al Cagnoni dal regista e drammaturgo vigevanese Mimmo Sorrentino. In scena domenica in strada sorrerranea Luca Cavalieri, Adriana Busi e Gerardo Galantucci.

L’estratto ha evidenziato, come spiegato dallo stesso Sorrentino, la figura di due persone - Carlo Natale e la moglie Luigia Marchesi - che “fanno dell’amore ciò che è proprio dell’amore ossia la cura dell’amato e dei figli che mettono al mondo. Carlo si oppone al fascismo durante il ventennio (gli fanno bere l’olio di ricino, lo chiamano "porco"), e ai fascisti e nazisti durante la guerra rischiando la vita. Sua moglie Luigia viene presa in ostaggio dai fascisti. Ma sarà proprio uno degli ufficiali tedeschi che occupano il piano inferiore della loro casa a liberarla.

Carlo immagina una casa editrice, un giornale, un’azienda e le realizza. Diventano benestanti e condividono il loro benessere restando ciò che erano dalla nascita: persone umili che si circondano di umili. Vivere onorando la vita che c’è stata data. E’ questo che alimenta la speranza, che la rende cosa concreta, tangibile e che riporta la storia, come sosteneva Haidegger ad avamposto del futuro”.

Lo spettacolo “La storia di Carlo e Luigia” sarà portato nuovamente in scena da Sorrentino e Teatroincontro al teatro Cagnoni nella prossima stagione teatrale.

“Dialogando con la città” è un’opera storico/giornalistica pubblicata dall’Informatore - nel mese di marzo del 1992 ed ispirata da Luigia Marchesi Natale, moglie del fondatore del nostro settimanale. Il libro contiene una parte degli scritti apparsi su vari giornali locali dal 1923 al 1969 e firmati da Carlo Natale (Cienne era la sua sigla): in essi sono testimoniati i fatti salienti di un periodo storico travagliato, passionale e drammatico quale è stato quello della prima metà del XX secolo. Nel 2002 il regista e drammaturgo Mimmo Sorrentino ne ha fatto una trasposizione teatrale con “La storia di Carlo e Luigia”, vista all’interno delle vicende storiche che vanno dal loro primo incontro nel 1923 alla scomparsa di Carlo nel 1969. 

«Rappresentare la storia di Carlo Natale e Luigia Marchesi vuol dire rappresentare la storia del ‘900 a Vigevano. L’incredibile, delicata e appassionante storia di Carlo e Luigia si intreccia infatti con l’avvio in città dell’industria calzaturiera degli inizi del secolo, con la prima guerra mondiale, la nascita del fascismo e la sua stabilizzazione, la seconda guerra mondiale, la guerra partigiana - spiega Sorrentino. - Ed è la storia di due giovani che riescono a realizzare i loro sogni, partendo da una umile condizione sociale, ma determinati a migliorare la propria condizione umana. E ci riescono perché restando fedeli alle loro idee. Ci riescono senza scendere compromessi, in un’epoca in cui non scendere a compromessi voleva dire rischiare la propria idea. Ci riescono senza chiudersi nell’egoismo dell’accumulo forzato, ma aprendosi alla città, ossia il loro mondo. Ci riescono perché sono curiosi. Vogliono imparare. Non dimenticano di essere nati umili. Ci riescono perché si amano. Di un amore fedele, sincero, condiviso, tenero. Ci riescono perché sono persone autentiche. Per questo la storia di Carlo e Luigia è un testo epico».

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