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Via Francigena: è ora di crederci. Gli operatori del settore turistico chiedono più attenzione

Palestro: sabato scorso il sopralluogo del presidente di Aevf nei pressi del ponte sul Crocettone chiuso da gennaio

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

27 Aprile 2023 - 21:00

Via Francigena: è ora di crederci. Gli operatori del settore turistico chiedono più attenzione

I blocchi in cemento posizionati davanti al ponte sul Crocettone impediscono l’accesso ai mezzi

Il turismo lento dei cammini sta vivendo una stagione di grande interesse. Si parla molto dello sviluppo economico del settore dello “slow travel”, tanto che nei giorni scorsi anche il Ministro del Turismo Daniela Santanché, impegnata in un’esperienza sulla via Francigena in Toscana, ha sottolineato come negli anni non si sia investito abbastanza per valorizzare il cammino. Anche per questo sta diventando sempre di più un caso la chiusura del ponte sul cavo Crocettone, di fatto l’accesso al tratto di Francigena lomellina e, quindi anche lombarda. Le assi in legno che rivestono il manufatto sono rovinate e necessitano di una sostituzione. Ma non si è riusciti a trovare un accordo su chi debba eseguire l’intervento, se Est Sesia o il comune di Palestro, e a stabilirlo ora saranno i giudici del Tar.

«Serve soluzione di buon senso», l’intervento del sindaco di Robbio

La chiusura del ponte sul Crocettone è rimbalzata anche sulle testate nazionali. E lunedì il sindaco di Robbio, Roberto Francese, è intervenuto per chiedere la messa in sicurezza del manufatto, attualmente al centro di un contezioso legale tra il comune di Palestro ed Est Sesia, che si rimbalzano la competenza sui lavori da realizzare. «Anche la stampa nazionale di interessa al ponte di Palestro – afferma il primo cittadino di Robbio – biglietto da visita della Lomellina e porta di ingresso in Lombardia della millenaria via Francigena, che da Canterbury a Roma é ormai da mesi inspiegabilmente interrotta a Palestro.  Auspichiamo una soluzione di buon senso. Così non si può andare avanti».

Il ponte, chiuso da metà gennaio, continua però a essere attraversato da molti pellegrini, che ignorano i blocchi in cemento (posizionati più che altro a impedire il passaggio dei mezzi agricoli) e passano a piedi facendo attenzione ai buchi e alle assi mancanti. La vicenda del ponte ha superato la dimensione locale, ed è stata attenzionata anche dal presidente dell’Associazione Europea Vie Francigene Massimo Tedeschi, che sabato scorso è arrivato a Palestro per vedere di persona la situazione. Al momento l’associazione non si è espressa ufficialmente sulla chiusura del ponte, ma la visita del suo presidente rappresenta senza dubbio un segnale di attenzione.

Un particolare dei danni alle assi di legno che rivestono il ponte sul Crocettone, a Palestro

E attenzione è proprio quanto chiedono gli operatori economici del territorio che operano nel settore turistico. Molto di quanto fatto in questi anni in tema di promozione del tratto lomellino di Francigena è stato infatti demandato al terzo settore. Sono state le associazioni e i volontari a occuparsi di effettuare molti interventi di manutenzione e a curare la cartellonistica lungo il percorso. In alcuni casi, perfino, a recuperare i cartelli dal fango, come era successo dopo l’alluvione dell’ottobre 2020, quando era stato anche recuperato e riposizionare il ponte in metallo dedicato al volontario robbiese Giuliano Baldin. Già allora i volontari e gli operatori del territorio segnalavano le stesse criticità: pochi appoggi dalle istituzioni e dagli enti locali sullo sviluppo turistico della Francigena, e mancanza di aiuti concreti quando si verificano delle problematiche. Alcune amministrazioni comunali si sono rivelate più sensibili di altre. A Garlasco, ad esempio, nel giugno scorso il Comune ha inaugurato la “Casa del pellegrino”, una struttura di accoglienza e ristoro, che ha registrato ottimi riscontri, al di sopra delle aspettative.

Ma quest’anno quante sono le presenze sulla Francigena lomellina? Non è possibile rispondere con dati certificati, perché ad oggi non è stata attivata una modalità di registrazione dei passaggi. Ambra Castellani, titolare del B&B “La Torre Merlata” a Palestro e vicepresidente dell’associazione “La strada del riso dei tre fiumi”, ci dice che i pellegrini che transitano sul tratto tra Palestro e Robbio sono circa un centinaio a settimana. «Dopo tre anni di stallo – riferisce Castellani – abbiamo aperto la stagione con numeri confortanti. È da più di dieci anni che lavoriamo a progetti di valorizzazione della Francigena. Ci crediamo molto, ma continuiamo a dover fare i conti con una serie di problematiche e con una situazione generale di incuria, a partire dall’inadeguatezza dei cartelli lungo il tragitto, fino alle panchine rotte, e ai bidoni dell’immondizia che non vengono svuotati. Oggi chi arriva in prossimità del ponte sul Crocettone si trova davanti a un foglio svolazzante. I pellegrini nella maggior parte dei casi scavalcano le barriere e attraversano. Non ci sono indicazioni precise, e manca una bacheca con i riferimenti alle strutture in grado di ospitare e i numeri utili. Non c’è nulla. Quest’ultima vicenda del ponte sul Crocettone ci lascia basiti – conclude Castellani –, ci auguriamo solo che si arrivi al più presto a una soluzione. Le associazioni e gli operatori, comunque, finora non sono stati minimamente coinvolti».

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