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la vicenda
16 Marzo 2024 - 05:00
Il 23 aprile torna all’asta, per la terza volta (le prime due sono andate deserte), lo stabilimento operativo di via Stazione, a Parona, dell’ex Clir. L’offerta minima si abbassa ancora – 275mila euro –, mentre a gennaio era stata di 366.750 euro e a novembre scorso 489mila. Intanto i sindaci dei Comuni soci stanno ancora attendendo dal curatore fallimentare una spiegazione sui soldi (crediti che la società fallita vanterebbe) richiesti a metà gennaio. «Ad oggi – spiega il sindaco di Gambolò Antonio Costantino – non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta dal curatore. Come sindaci, abbiamo chiesto, come mi sembra normale, una spiegazione. Ma non l’abbiamo ancora avuta. Circostanza che ci pare alquanto strana».
In basso, una fotografia allegata alla documentazione dell'asta mostra lo stato dell'impianto fotovoltaico sul tetto dell'immobile
La sede di Clir in questi mesi è stata più volte depredata, come risulta anche nella documentazione allegata all’asta. Ad esempio, nella perizia si evidenzia come l’impianto fotovoltaico installato debba essere valutato privo di valore, in quanto «alcuni pannelli e quasi tutti i cavidotti sono stati asportati», si specifica nella perizia. «Quel che probabilmente faremo a breve – afferma il primo cittadino di Gambolò – è chiedere al curatore anche una spiegazione rispetto alle condizioni in cui versa l’immobile di Parona. Come è stato possibile che un bene, prima integro, sia stato depredato e vandalizzato in quel modo?».
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