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23 Marzo 2025 - 02:00
Dal prossimo luglio, tutti gli autovelox approvati dal 13 giugno 2017 in poi saranno considerati automaticamente omologati. Lo prevede il nuovo decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT), inviato a Bruxelles per la verifica da parte dell’Unione Europea. Il provvedimento mira a mettere fine ai numerosi ricorsi che negli ultimi anni hanno portato all’annullamento di molte sanzioni per eccesso di velocità.
Cosa prevede il decreto
Il decreto, composto da sette articoli e un allegato tecnico, definisce le caratteristiche, i requisiti e le procedure per l’omologazione, la taratura e la verifica di funzionalità degli autovelox. In base a queste nuove disposizioni, tutti i dispositivi approvati dopo il 13 giugno 2017 verranno considerati conformi d'ufficio, eliminando le incertezze interpretative che hanno finora alimentato contenziosi.
Secondo l’Asaps (Associazione Amici e Sostenitori della Polizia Stradale), il provvedimento rappresenta un passo in avanti nella sicurezza stradale. «Finalmente si farà chiarezza e finiranno i sistematici ricorsi che hanno criminalizzato i misuratori di velocità e hanno fatto annullare le sanzioni per le velocità oltre i limiti, anche quelle più elevate», ha dichiarato il presidente Giordano Biserni. L’Asaps sottolinea inoltre che il decreto si affianca ad altre misure di sicurezza recentemente adottate, come l’introduzione dell’alcolock per prevenire la guida in stato di ebbrezza. «È la direzione giusta», conclude Biserni.
Le critiche
Non tutti, però, vedono di buon occhio il provvedimento. Diverse associazioni dei consumatori, tra cui Codacons e Globoconsumatori, sollevano dubbi sulla legittimità del provvedimento sugli autovelox e sulle sue conseguenze. «La conseguenza automatica del nuovo decreto del MIT è che gli autovelox che non rispettano gli standard previsti dal Ministero dovranno essere disattivati dai Comuni, in attesa del completamento dell’iter per ottenere l’omologazione ministeriale», avverte il Codacons. Se ciò non avvenisse, le multe elevate da apparecchi approvati ma non omologati potrebbero essere dichiarate nulle, aprendo la strada a una nuova ondata di ricorsi.
La Globoconsumatori contesta l’operazione definendola una “sanatoria mascherata” che riprende il discusso D.M. 282/2017. Secondo l’associazione, il decreto tenta di far rientrare dalla finestra un principio che era stato eliminato nelle recenti modifiche al Codice della Strada. «Come si può affermare che tutti gli autovelox dal 2017 in avanti siano sanati, senza averli controllati?» si domanda l’associazione, ricordando che la normativa prevede l’omologazione dei dispositivi, una procedura che, a loro dire, non è mai stata realmente avviata.
Dubbi sulla legittimità della norma
Le perplessità riguardano anche la conformità del provvedimento con altre normative vigenti. Secondo Globoconsumatori, il nuovo decreto è in contrasto con il D.M. 111 del giugno 2024, che distingue chiaramente tra approvazione e omologazione dei dispositivi di rilevamento automatico della velocità. Inoltre, diverse sentenze della Cassazione, l’ultima delle quali la n. 10505/24, hanno ribadito la necessità di un’omologazione formale degli autovelox, rafforzando i dubbi sulla sanatoria prevista dal decreto.
L’associazione ha già chiesto un intervento del Parlamento europeo per esaminare la questione e valutare la compatibilità della normativa con le direttive comunitarie. «È evidente che, per puri scopi di cassa, si voglia rendere legittimo qualcosa che legittimo non è», denuncia il presidente di Globoconsumatori Mario Gatto, sottolineando che il principale obiettivo degli autovelox dovrebbe essere la prevenzione, e non la generazione di entrate per gli enti locali.
Cosa succede adesso
Il decreto dovrà essere vagliato dall'Unione Europea e, se non verranno sollevate obiezioni, entrerà ufficialmente in vigore in estate. Resta da vedere se i Comuni si adegueranno alla norma disattivando gli autovelox non conformi, o se si assisterà a ulteriori contenziosi tra automobilisti e amministrazioni locali.
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