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«Non possiamo rassegnarci all’idea che andare in bici sia pericoloso»

Il messaggio dell’attivista Simone Lunghi. Ieri ha portato un fiore sul luogo in cui è avvenuto l’incidente mortale a Gravellona Lomellina

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

01 Settembre 2023 - 19:23

Sono 127 i ciclisti morti sulle strade dall'inizio dell'anno in Italia. Mercoledì sera l'ennesima vittima. È successo in Lomellina, a Gravellona, sulla strada provinciale verso Vigevano. Un uomo, non ancora identificato, è stato investito da un suv ed è morto sul colpo. Sull'episodio sono ancora in corso le indagini dei carabinieri, ma intanto si torna a parlare di sicurezza stradale. Le associazioni di ciclisti da tempo organizzano presidi per evidenziare le criticità, come è successo nei giorni scorsi a Milano dopo altre tragiche morti.

Giovedì pomeriggio Simone Lunghi – istruttore di canoa a Milano, ambientalista e attivista della mobilità sostenibile, già premiato dalla Regione (Premio Rosa Camuna), e dai comuni di Milano (Ambrogino d’oro) e di Vigevano per il suo impegno civico (è conosciuto come “l'angelo dei Navigli”) – ha pedalato dal capoluogo lombardo fino a Vigevano, sua città natale, per portare un fiore nel luogo in cui, mercoledì sera, ha perso la vita il ciclista investito a Gravellona. «Questo non è il momento per far vincere la rabbia, il dolore, la paura – afferma Lunghi – Non possiamo rassegnarci all’idea che andare in giro in bici sia pericoloso. Credo ci sia il diritto di andare in giro con una bicicletta, così come ci sia il dovere di rispettare dei limiti. E di cercare una convivenza».

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