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Vigevano, vicolo Deomini tra inciviltà e microcriminalità. I residenti: «Siamo stremati, si vive barricati in casa»

Martedì un gruppo di residenti ha incontrato il sindaco per cercare soluzioni

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

27 Aprile 2024 - 10:01

Vigevano, vicolo Deomini tra inciviltà e microcriminalità. I residenti: «Siamo stremati, si vive barricati in casa»

«Siamo stremati, qui ormai si vive barricati in casa. Non ce la facciamo più. Alla mattina apriamo il portone di casa e, quando va bene, troviamo ad accoglierci pozze di urina. Quando va male, si può immaginare». I residenti di vicolo Deomini, pieno centro storico di Vigevano, tornano a protestare. Nei giorni scorsi hanno contattato il sindaco che, martedì mattina, li ha incontrati direttamente nel vicolo, confrontandosi per oltre un’ora. I cittadini hanno mostrato al primo cittadino dei video amatoriali girati con i telefoni che documentano episodi di inciviltà e di microcriminalità avvenuti nelle ultime settimana.

C’è un ragazzino, chiaramente minorenne, che in compagnia di una ragazza suona al citofono di un palazzo e poi sputa sulla telecamera. Si vedono cessioni, molto probabilmente, di dosi di droga. Un individuo, cappuccio della felpa abbassato, si aggira nel vicolo di notte impugnando un coltello. Un giovanotto, dopo aver urinato contro il portone in legno di un palazzo, estrae lo smartphone dalla tasca e lo usa per fotografarsi le parti intime. Quando qualcuno  dei residenti si affaccia, lamentandosi anche solo per il chiasso, viene ricoperto di insulti, a volte seguiti da minacce.

Dopo aver parlato con i residenti e con alcuni commercianti, il sindaco Andrea Ceffa fa sapere che chiederà di incrementare i controlli: «Da un po’ di tempo non ricevevamo segnalazioni di criticità per vicolo Deomini – spiega il primo cittadino –, hanno fatto bene i residenti a contattarmi. La polizia locale predisporrà dei controlli con maggiore frequenza, come era già stato fatto in passato, quando molti giovani erano stati individuati e sanzionati per le loro condotte. Chiederemo la collaborazione anche delle altre forze dell’ordine».

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