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Nuovo centro commerciale, gli ambientalisti: «Siamo sdegnati»

Partito il cantiere per l'insediamento sull'area della cascina Colombarola, in via El Alamein . Le attività in arrivo, i numeri del progetto

Bruno Ansani

Email:

bruno.ansani@ievve.com

16 Novembre 2022 - 17:52

Nuovo centro commerciale, gli ambientalisti: «Siamo sdegnati»

VIGEVANO - Quello nell’area della cascina Colombarola, lungo viale Industria e via El Alamein, è sicuramente il progetto di insediamento commerciale più discusso in città. A 11 anni dalla presentazione del primo progetto, la settimana scorsa il cantiere è stato aperto e nel giro di un anno dovrebbe nascere quello che secondo i sostenitori (la quindicina di consiglieri di maggioranza che approvò la variante definitiva nel 2019) non dovrebbe nemmeno essere chiamato centro commerciale, ma “polo commerciale”.

L'area recintata intorno al cantiere

I NUMERI DEL PROGETTO

L’insediamento sorgerà su una superficie totale di 60 mila metri quadri e l’intervento costruttivo ne riguarderà quasi 12 mila, divisi in cinque edifici (tre da 3 mila metri quadri ciascuno, uno da 2.300 e uno da 600). Le attività commerciali previste sono un supermercato (alimentari) non superiore ai 1.500 metri quadri e un numero ancora da definire per attività non alimentari (al massimo di 2.500 metri quadri ciascuna), più un’attività di ristorazione.

Il rendering grafico del progetto di centro commerciale

MISTERO SULLE ATTIVITA' IN ARRIVO

Diverse le voci sui marchi che occuperanno gli spazi: le più insistenti riguardano la catena di negozi di scarpe Pittarello e un’attività di articoli per il fai da te. «Ma al momento non ci sono richieste ufficiali», dice il sindaco Andrea Ceffa.

LE OPERE A COMPENSAZIONE

Il primo cittadino sottolinea che l’intervento porterà alla città opere per un valore di quasi 1,2 milioni di euro: la riqualificazione di via Rocca Vecchia (valore 330 mila euro), una rotatoria nella parte più esterna della circonvallazione alla frazione Piccolini (valore 411 mila euro) e una serie di asfaltature in zona statale 494 (per un valore di 445 mila euro).

LA STORIA DEL PROGETTO

Un centro - o polo - commerciale dalla storia lunga e intricata. Risale al 2011 l’approvazione della prima variante urbanistica, che prevedeva la creazione di una zona industriale e artigianale. Una soluzione senza sbocchi di mercato, così qualche anno dopo riecco il progetto, trasformato in operazione squisitamente commerciale. Un intervento che oggi, probabilmente, non verrebbe nemmeno consentito dalla legge regionale sul consumo di suolo e che aveva comunque ricevuto un parere negativo dalla Soprintendenza lombarda, per il valore paesaggistico dell’area che verrà cementificata.

LA BATTAGLIA AMBIENTALISTA

I gruppi di minoranza hanno dato dura battaglia, insieme alle associazioni ambientaliste, che avevano raccolto anche 2 mila firme contro il progetto.

La protesta delle associazioni ambientaliste durante il consiglio comunale del giugno 2019 che diede il via libera definitivo alla variante urbanistica che consente la realizzazione del polo commerciale in via El Alamein. Lo striscione esposto dagli attivisti viene sequestrato dalla Polizia Locale su ordine dell'allora presidente del consiglio comunale, il leghista Angelo Buffonini

Oggi le associazioni che fanno parte della Consulta Ambiente, commentano amaramente, definendo l’apertura del cantiere «una mazzata». «Siamo profondamente dispiaciuti, arrabbiati e sconsolati perché il progetto che prende forma è l’ennesima sconfitta del nostro territorio, che per l’ennesima volta viene svenduto», si legge in un comunicato che ribadisce le ragioni della contrarietà: «danni al tessuto commerciale della città, consumo di suolo, distruzione di un’area pregiata, aumento del traffico». QUI il testo integrale del comunicato.

Anche Rifondazione comunista critica l’operazione, definendola una «cieca e sconsiderata cementificazione». QUI il testo completo del comunicato

La consigliera 5Stelle Silvia Baldina osserva invece che si «scavano e distruggono i prati della zona di via Rebuffi dove si va a fare sport e rilassarsi». «Ci sono passata - ha scritto in un post sui sociale - e mi si è stretto il cuore: ruspe e camion stavano distruggendo tutto. Con tutte le battaglie e manifestazioni fatte nulla è servito. Una delle zone più belle e verdi che erano rimaste intatte ai bordi del Parco del Ticino. Associazioni, consiglieri di opposizione, cittadini vari in questi anni si sono opposti.
Nulla è servito! L‘amministrazione di Vigevano se ne è sempre sbattuta! Sempre loro comandano!

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