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Un’alternativa alle comunità residenziali: interessante sperimentazione avviata a Gravellona Lomellina

Il Comune ha messo a disposizione un alloggio sfitto. L'obiettivo è ridurre l’impatto delle spese per le rette e facilitare i percorsi di autonomia

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

15 Marzo 2024 - 09:52

Un’alternativa alle comunità residenziali: interessante sperimentazione avviata a Gravellona Lomellina

Immagine di repertorio

Gli amministratori locali, specialmente dei piccoli Comuni, temono sempre di più le spese per le rette dei minori in comunità, in alcuni casi in grado di mettere a rischio i bilanci dell’ente; nel 2022, Ceretto aveva dovuto dichiarare il dissesto. Da sei mesi a Gravellona Lomellina è stata avviata una interessante sperimentazione. «Purtroppo – spiega il sindaco Luciano Garza – questo delle spese per le rette rimane un problema con cui gli amministratori devono fare i conti. Un problema che, va detto, è in aumento. Tra i fattori da considerare, c’è che i fondi elargiti lo scorso anno non ci sono più. Stiamo parlando di uno stanziamento regionale che, infatti, era solo “una tantum”». Il Comune lomellino, anche per far fronte all’aumento delle spese sociali, ha recentemente ritoccato al rialzo Imu e Irpef.

Ma secondo il primo cittadino di Gravellona va ricercata una soluzione diversa. «È necessario farsi venire delle nuove idee – spiega il sindaco Garza – Noi, nel nostro piccolo, ci stiamo provando. Siamo partiti da un dato di fatto. E cioè che spesso questi minori vivono in comunità con le loro madri. Abbiamo allora pensato di utilizzare delle abitazioni di proprietà comunale per ospitare dei nuclei familiari e avviarli verso un percorso di autonomia. Siamo partiti, circa sei mesi fa, collocando una madre con il figlio minorenne in un alloggio che non era utilizzato».

Il Comune ha sistemato l’appartamento, che era sfitto, e ha fornito alcuni arredi mancanti. In sinergia con il personale dei servizi sociali del piano di zona, ha messo in atto gli interventi di supporto alla famiglia, come l’erogazione di voucher. «Per il Comune – spiega il sindaco Garza – c’è stata una ricaduta positiva in termini economici: così, spendiamo circa un decimo rispetto alla collocazione in comunità. Ora stiamo valutando di attrezzare anche un altro alloggio. Chiaramente, non è un modello applicabile in tutti i casi. Ma crediamo valga la pena prenderlo in considerazione, anche per facilitare i percorsi di autonomia dei nuclei familiari in difficoltà».

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