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A marzo nuovo incarico

Riconoscimento per il direttore della casa di reclusione di Vigevano Davide Pisapia

L'attestato dell'amministrazione comunale per le numerose iniziative portate avanti in questi anni: «Il carcere può essere una risorsa per il territorio»

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

23 Febbraio 2023 - 17:49

Un riconoscimento ufficiale conferito ieri (mercoledì) dall'amministrazione comunale di Vigevano al direttore della casa di reclusione Davide Pisapia, che nella seconda metà di marzo lascerà la città ducale per assumere un nuovo incarico a Voghera. Il sindaco Andrea Ceffa e l'assessore Daniele Semplici gli hanno consegnato l'attestato in occasione della presentazione di un nuovo progetto, che coinvolge un gruppo di detenuti e li vedrà impegnati in lavori di rimozione dei rifiuti nellle campagne.

Direttore effettivo dal 2009, ma già a Vigevano dal 1997 come vicedirettore, il dottor Davide Pisapia, 54 anni, sta per lasciare la guida della casa di reclusione dei Piccolini. Il prossimo incarico sarà quasi sicuramente la direzione del carcere di Voghera, dove è già reggente dall’ottobre 2021. Il provvedimento di nomina è previsto nelle prossime settimane, e diventerà esecutivo nella seconda metà di marzo.

«Sono stato a Vigevano per tanti anni – racconta il direttore Pisapia – È stata la mia prima sede di assegnazione e qui ho vissuto diverse fasi e passaggi. Nel 2001 ci fu una parentesi nel carcere di Terni, e tra il 2004 e il 2007 un distacco temporaneo nel carcere di Opera, esperienza formativa per me importantissima. In questi anni abbiamo lavorato con l’obiettivo di rendere l’istituto un punto di riferimento per la città. Il contesto del carcere è particolare, si sa, ma parliamo di persone che prima o poi devono ritornare in società. È stato quindi fondamentale cercare di avvicinare la realtà del carcere al territorio. Devo dire che ho sempre trovato le porte aperte, sia da parte del Comune sia dalle associazioni di volontariato».

I progetti che in questi anni hanno coinvolto i detenuti sono stati molti: dai lavori di pubblica utilità, alla collaborazione nell’organizzazione di eventi come il Carnevale o la Giornata del verde pulito, fino ai laboratori all’interno della struttura, e all’attività teatrale. Ci sono detenuti e detenute che hanno potuto inserirsi in contesti lavorativi, come la collaborazione con la pasticceria Dolce Positivo, o con aziende del settore calzaturiero.

«In tutti questi progetti – racconta il dottor Pisapia – è stato fondamentale il contributo del personale della polizia penitenziaria, degli educatori, dei sanitari e dei volontari. Il periodo Covid è stato per noi una cartina di tornasole. Con il lockdown sembrava che tutte le attività portate avanti fino a quel momento fossero buttate all’aria. Abbiamo avuto fasi critiche, penso ai periodi con più di cento contagiati. Ma a Vigevano non ci sono state rivolte, a differenza di altre carceri. C’è stato molto senso di responsabilità, si è cercato di affrontare l’emergenza con chiarezza e calma. La fase della vaccinazione è stata gestita grazie al prezioso contributo di Croce Rossa e Croce Azzurra. E, adesso, che ci lasciamo la pandemia alle spalle, le collaborazioni sono riprese e altre ne inizieranno a breve. Significa che la città di Vigevano, ancora una volta, ha risposto».

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