Resta aggiornato
Cerca
Parona
19 Maggio 2023 - 16:54
La terza caldaia è attesa a inizio giugno. L’accensione imminente della nuova linea del termovalorizzatore di Parona “compensa” il ritardo per l’avvio dell’impianto di essiccazione dei fanghi. Se ne parlerà, addirittura, per fine 2024. Se si conta che il progetto era stato presentato ancora prima dello scoppio della pandemia, a inizio 2020, si capisce come i tempi siano lunghissimi oltre ogni immaginazione. È emerso questo dall’ultima riunione della Commissione consultiva comunale di controllo del termovalorizzatore, nei giorni scorsi, alla presenza (tra gli altri) del sindaco di Parona, Marco Lorena, e dei vertici di Lomellina Energia che gestisce l’impianto.
Il sindaco di Parona Marco Lorena
Attualmente al termo funziona solo la seconda caldaia. Pur sotto sequestro dal 25 ottobre, giorno dell’incidente che costò la vita all’operaio Gianvittorio Carlin, da fine febbraio è tornata a bruciare rifiuti.
La prima linea è ferma, e lo sarà per sempre. I serbatoi sono stati svuotati e alcuni macchinari venduti come “usati”, ancora funzionanti. Il destino finale del fabbricato è quello di venire smantellato, ma ci vorrà tempo. La terza caldaia, invece, in questi giorni è sottoposta a collaudo, ed è già accesa. Per questo motivo la previsione di «giugno 2023», pur molto più in là dei tempi inizialmente previsti, non sembra inverosimile affatto. Per un anno, i limiti di emissione saranno “in deroga”, cioè un po’ più alti dei valori finali riportati nell’autorizzazione integrata ambientale, ma dovranno poi essere rispettati una volta che l’impianto sarà a regime. Allo stesso modo i valori della linea 2, dal 2 dicembre prossimo, dovranno abbassarsi ulteriormente. Verrà installato un dispositivo Scr (Selective catalytic reduction), chiesto e ottenuto dall’amministrazione comunale. Servirà per diminuire gli ossidi di azoto nell’aria.
I fanghi sono invece in alto mare. Forse è stata una scelta precisa, quella dell’azienda, di non accavallare le due novità. Sta di fatto che l’impianto di essiccazione è fermo ancora alle fondamenta. Il montaggio dei macchinari non è, pertanto, nemmeno cominciato. Si attendeva anche un riscontro preciso da Corteolona, dove sorge l’impianto “gemello” che già tratta e brucia i fanghi. Se di montaggi si parlerà soltanto nel 2024, è facile pensare che l’avvio delle procedure non sarà anteriore al termine del prossimo anno, se non addirittura nel '25.
L’Informatore Vigevanese - via Trento 42/b 27029 - Vigevano (PV)
Tel. 0381.69711 - informatore@ievve.com
Copyright(©) 2012-2024 Ievve S.r.l.
TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI. NESSUNA RIPRODUZIONE PERMESSA SENZA AUTORIZZAZIONE
Powered by Miles 33