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L'inchiesta

Il Tribunale del Riesame sarà decisivo per gli arresti di Vigevano. Dovrà decidere entro la prossima settimana

Da appurare c’è la corruzione esercitata dal sindaco di Vigevano Andrea Ceffa per evitare le dimissioni di un consigliere comunale

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

11 Dicembre 2024 - 23:43

Il Tribunale del Riesame sarà decisivo per gli arresti di Vigevano. Dovrà decidere entro la prossima settimana

Le perquisizioni in Municipio

Due settimane dopo gli arresti del sindaco di Vigevano Andrea Ceffa la situazione è pressochè sospesa, nell’attesa che il Tribunale del Riesame di Milano convochi l’avvocato del primo cittadino Luca Angeleri. La richiesta di adire al Riesame era stata depositata sabato scorso in cancelleria. «Stiamo attendendo che ci convochino – precisa il legale – ci sono quindici giorni di tempo, l’ultimo  scatta domenica 22 dicembre. Noi speriamo che il ricorso porti a una discussione sull’intera questione degli arresti per corruzione e quindi ad annullare o a modificare l’ordinanza di custodia cautelare che sta costringendo agli arresti domiciliari il sindaco». Il Riesame è una procedura che prevede l’analisi integrale della situazione. Non si parlerà solo dell’ordinanza di custodia cautelare, ma anche dell’intera indagine che ha portato alla decisione del Pm Chiara Giuiusa e alla successiva ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Pavia Luigi Riganti. Il ricorso presentato dall’avvocato Angeleri, per ora, non ha motivazioni. «Dovremo presentarle entro l’udienza. Ci sarà un compendio di ogni argomento. Sono molti e copiosi quelli che riteniamo utili». L’ordinanza  di arresto è di più di cento pagine, su quella sta lavorando l’avvocato di Ceffa, soprattutto sui gravi indizi di colpevolezza e sulle esigenze cautelari. «Io sono intenzionato a contestare l’insussistenza di entrambe le cose». I due argomenti su cui gli inquirenti hanno maggiormente fatto leva per gli arresti sono l’inquinamento delle prove e la reiterazione del reato. «Ci sono due persone che secondo la Procura devono ancora essere sentite per evitare questo aspetto – prosegue l’avvocato –. Credo che si potevano anche sentire prima, c’è stato un anno e mezzo di tempo a disposizione». Secondo l’ordinanza se i cinque arrestati fossero rimasti liberi avrebbero potuto condizionare alcune persone a conoscenza dei fatti. Sarebbero l’avvocato Paolo Zorzoli Rossi, che è presidente di Asm Isa e l’avvocato Giorgia Tardino. Quest’ultima è colei che ha ricevuto l’incarico di effettuare una consulenza per Asm gas, ma è anche vicina di studio dell’avvocato Roberta Giacometti, consigliere comunale.

Sono ancora agli arresti domiciliari gli altri quattro destinatari dell’ordinanza di giovedì 28 novembre notificata di prima mattina alle loro residenze dai carabinieri del Nucleo operativo di Pavia. Sono la consigliera comunale Roberta Giacometti, 43 anni, avvocata, eletta nella lista civica Vigevano Riparte; l’amministratrice unica di Asm Vigevano e Lomellina Veronica Passarella, 52 anni, consulente del lavoro; Matteo Ciceri, 49 anni, amministratore unico di Vigevano distribuzione gas e il direttore amministrativo di Asm Vigevano e Lomellina Alessandro Gabbi, 52 anni. L’accusa è quella di corruzione. Di loro (oltre a Ceffa) ha risposto al Gip in sede di interrogatorio di garanzia, la scorsa settimana, solo Ciceri (che è pure difeso dall’avvocato Angeleri di Pavia). Gli altri tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. La Giacometti è difesa dagli avvocati Federica Casari di Vigevano e Alberto Assanelli di Pavia i quali hanno deciso che è meglio attendere alcuni giorni prima di rilasciare dichiarazioni. Stessa linea adottata anche dalla Passarella che ha cambiato legale affidandosi all’avvocato Salvatore Scuto di Milano. Gabbi è invece rimasto con il legale pavese Marcello Caruso.

(l’articolo completo in uscita giovedì 12 dicembre sul settimanale l’Informatore Vigevanese)

Il  sindaco Andrea Ceffa e l'avvocato Luca Angeleri in Tribunale a Pavia

 

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