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Era stata aperta dalla cooperativa Faber nel 2014

Chiude a Mortara una delle due case che ospitano i migranti

Resta attiva la casa di via Belvedere che ospita 30 richiedenti asilo. Venticinque di loro sono impiegati a Milano come rider

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

09 Novembre 2022 - 09:00

Chiude a Mortara una delle due case che ospitano i migranti

L'ex hotel Bel Sit ospitava una casa per migranti

La casa dei migranti di viale Capettini ha chiuso i battenti dal primo di novembre. Era aperta dal 2014 nella struttura dell'ex hotel Bel Sit, gestita dalla cooperativa Faber guidata da Fabio Garvaglia. La prefettura di Pavia in quegli anni aveva iniziato a indirizzare i richiedenti asilo nei luoghi destinati al loro ricovero, sparsi sull’intero territorio provinciale. E Mortara, al tempo dei grandi sbarchi, aveva raggiunto quote molto elevate di presenze. Non c’era solo la Faber a esercitare l’accoglienza, ma anche altre strutture.

La dinamica della chiusura è spiegata dallo stesso Garavaglia: «Restava la presenza di sole 18 persone, per questo non abbiamo più avuto la possibilità di mantenere aperta una struttura di quel tipo. Siamo alla scadenza del bando, che si è rinnovato il primo novembre e abbiamo deciso di non partecipare più per la casa di viale Capettini. Manteniamo attiva invece quella di via Belvedere, dove attualmente contiamo su trenta presenze. Sono tutti ragazzi che arrivano dall’Africa subsahariana, dalla Costa d’Avorio, dal Pakistan, dal Mali e dal Bangladesh. Queste sono le nazionalità degli ultimi arrivati. In via Belvedere 25 dei nostri ospiti lavorano tutti, principalmente come rider, a Milano». Fino a un anno fa, nelle due case della Faber, c’erano 58 richiedenti asilo. Oggi le presenze stanno diminuendo in maniera generalizzata ovunque. «I centri piccoli non si possono permettere di restare aperti - conclude Garavaglia - la retta che noi abbiamo ottenuto è di 28,86 euro al giorno per ciascuno di loro. Ma a questi prezzi per mantenere attiva una struttura è necessario avere almeno 25 presenze. Le spese e le bollette producono dei costi che ormai non riusciamo più a sostenere. Così abbiamo dovuto prendere la decisione di chiudere». La richiesta resta invece alta per l'accoglienza dei minori. «Oggi c’è una grande richiesta per i minori stranieri non accompagnati» spiega sempre il responsabile della cooperativa Faber, Fabio Garvaglia. «Noi abbiamo lavorato per aprire dei siti di accoglienza per questi ragazzi».

La Faber, dal primo di novembre, resta con la sola casa di via Belvedere a Mortara, che ospita 30 migranti adulti, e il sito analogo di Robbio. In questa località la cooperativa aveva trovato posto originariamente in un albergo dismesso in centro città. Poi anche questa struttura era stata abbandonata, ora accoglie ancora 25 richiedenti asilo, ma in tre appartamenti di via Roma. Per il resto si è strutturata in modo diverso, seguendo le indicazioni e le richieste per l’accoglienza dei minori. Ha chiuso la struttura che gestiva a Sant’Angelo Lomellina, ma ne ha aperte altre quattro: a Gambolò, Robbio, Palestro e Monticelli Pavese. In totale sono 38 ospiti, dieci per ogni sito, escluso quello di Robbio che ne accoglie otto.

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